chi siamo
Non può esserci dignità senza libertà.
questi sono gli obiettivi della nostra Associazione
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La storia
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L'associazione italiana persone senza dimora nasce dal basso, come altri progetti d'innovazione sociale. Non in un garage, ma in un dormitorio, da un gruppo di persone senza dimora (folli visionari e affamati d'innovazione sociale) con la speranza di cambiare le proprie sorti e quelle dei propri compagni.
“Avevamo analizzato il problema ed emergeva l'esigenza di creare una maggior tutela delle persone che vivono in strada, poiché gli enti preposti non possono garantirla per tutti, per via dei numeri ingenti delle persone che vivono senza casa, le scarse risorse economiche a disposizione, e la mancanza di omogeneità su territorio nazionale degli strumenti legislativi, a volte non applicati altre volte mancanti (un esempio è la residenza fittizia[1], strumento che non tutti i comuni hanno a disposizione).Era emerso, anche, che il fulcro del problema delle persone senza dimora (psd) era la mancanza di autodeterminazione.”
L'autodeterminazione è la capacità di progettare il proprio futuro e scegliere la direzione che prenderà la propria vita. Cosa che le psd non possono fare, non avendo le risorse economiche adeguate e una residenza (base essenziale per usufruire dei servizi della pubblica amministrazione, come: anagrafe, servizio sanitario nazionale, servizio sociale, uffici del lavoro ecc.) per poter costruire il proprio progetto di vita.
L' autodeterminazione è anche un modo per farsi carico delle proprie responsabilità ed essere parte attiva nella risoluzione della propria condizione di fragilità sociale.
"L'autodeterminazione è il fondamento della liberta"
Chi siamo
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Verso l'autodeterminazione
AIPSD è stata immaginata e progettata, ed oggi è costituita e gestita da persone che sono o sono state senza dimora. L' AIPSD nasce ufficialmente il 22/06/2017 con lo scopo di rappresentare la condizione senza dimora e poter promuovere l'autodeterminazione e maggior tutele, per le persone che vivono in strada, attraverso progetti di sensibilizzazione della collettività, laboratori di reinserimento lavorativo, progetti di imprenditorialità guidata, e collaborazioni con enti pubblici e privati, al fine di contribuire alla presa in carico delle problematiche delle psd.
All'inizio facemmo delle ricerche in rete per vedere se esistevano delle realtà simili al nostro progetto associativo, o una carta dei diritti delle persone senza dimora in altri paesi e poter prendere spunto. Ma con nostra grande sorpresa non riuscimmo a trovare nulla di simile al nostro progetto. Era per noi significativo che nessuno non avesse mai pensato ad una carta dei diritti per una fascia sociale così bisognosa di maggior tutele. Eravamo arrivati alla conclusione che si progetta sempre guardando alla contingenza del quotidiano perdendo di vista le basi su cui costruire interventi, a medio e lungo periodo, efficaci e rispettosi dell'autodeterminazione della persona.
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La nostra soluzione fu dunque
"Risorgere come collettivo per non essere annientati singolarmente"
Nacque così il nostro primo progetto, quello di costruire insieme una carta dei diritti per le persone senza dimora".
Cercando un modo efficace per attuare un proposito cosi ambizioso, abbiamo pensato alla Fio.PSD (Federazione Italiana degli organismi per le Persone Senza Dimora) come partner del nostro progetto. La Fio.PSD sposò subito il progetto ma ci dissero che dovevamo costituirci come associazione e che loro non potevano collaborare con noi come individui singoli, dato che erano una federazione.
Decidemmo di fondare l'associazione.
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La rete
Qualità e radicamento
Siamo un soggetto neo costituito, con sede centrale a Torino e un’altra sede a Como.
In soli 5 mesi siamo riusciti a coinvolgere le grosse istituzioni della Città di Torino:
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Diocesi: il vescovo è entusiasta del nostro progetto.
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Consiglio comunale: rappresentanti del consiglio ci hanno invitato a presentare l'associazione in una loro udienza (cosa unica nel panorama delle associazioni).
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Circoscrizione 4: il Presidente di Circoscrizione ha voluto collaborare con noi, dandoci a disposizione locali per la sede dell'associazione in uso gratuito nel quartiere S. Donato, per il valore dei nostri progetti).
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Varie ”case del quartiere”, in particolare spazio4 del quartiere S. Donato, dove troverà sede l'associazione e progetti di portierato, con il quale abbiamo creato una partnership per presentare un progetto di "tool sharing" ad un bando della Chiesa Valdese.
La nostra rete è più qualitativa che quantitativa frutto della scelta di privilegiare il radicamento e la seria motivazione come punti di forza.
Attraverso le nostre competenze , che derivano dall'esperienza di vita, vogliamo ricostruire un'immagine per le PSD, superando desueti e pericolosi stereotipi.
In questo senso siamo una realtà unica sul territorio e cerchiamo partner, finanziatori e sostenitori innovativi che condividano con noi la nostra necessità:
“Costruire una nuova realtà sociale”.
Il primo progetto: La carta dei diritti.
"Si pensa ai diritti solo quando si è in una condizione di svantaggio sociale"
“Allora venne l'idea cardine di tutto quello che poi si costruì in seguito: "la carta dei diritti per le persone senza dimora". Il progetto prevedeva la raccolta dei punti di vista delle persone senza dimora, per chiarire quali diritti poter esigere come categoria socialmente svantaggiata, e quindi bisognosa di maggior tutele. Ci venne l'idea di stilare un questionario per la raccolta dati, e poter fare una rilevazione su territorio nazionale, per poi redigere la carta dei diritti in un tavolo di lavoro partecipato da enti pubblici e privati.”
La carta dei diritti per le persone senza dimora è un progetto in itinere che attualmente è in cerca di finanziamenti per poter essere attuato. Dopo una lunga preparazione, che ha visto lo studio di un questionario e la sua redazione, si è proceduto a creare una rete sociale relazionale che ha coinvolti diversi attori pubblici e privati (Fio.PSD, ferrovie dello stato, avvocati di strada, Caritas Diocesana) al fine di preparare il terreno per l'elaborazione e la stesura di questo importante documento.
Cittadinanza attiva, dal basso, per i diritti
Atri progetti
L'associazione si propone una progettazione a breve, medio e lungo periodo, che prevede, nell'arco dei prossimi cinque anni, di attuare diversi progetti.
Attualmente l'associazione porta avanti alcuni progetti propri, e altri in collaborazione con associazioni ed enti pubblici.
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"Homeless for homeless":
È un progetto che è stato presentato dall'AIPSD nell'ambito 2 del potenziamento dell'emergenza freddo 2017-2018 del bando del comune di Torino e che prevede la diffusione di una piccola guida ai servizi territoriali da distribuire alle persone senza dimora direttamente in strada. Distribuzione di sacchi a pelo termici ed impermeabili per le persone che dormono in strada. Creazione di reti di sostegno con altre realtà già operanti sul campo. Creazione di uno sportello itinerante per reperire informazioni, ricercare risorse e agevolare i contatti con la rete famigliare residua delle psd. Raccolta dati sul campo per fotografare la situazione attuale in continua evoluzione.
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"Portierato di quartiere"
In collaborazione con la circoscrizione 4 della città di Torino, si prevede l'apertura di un centro gestito dall'AIPSD che eroghi, ai residenti del quartiere, diversi servizi, come l'accompagnamento degli anziani alle visite mediche, piccole riparazioni in casa, un "tool sharing" (condivisione di trapani, levigatrici e altri attrezzi) a disposizione di chi non può affrontare le spese di acquisto di tali attrezzi, ritiro raccomandate e pacchi in caso di assenza del destinatario.
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"Non di solo pane"
È un progetto in collaborazione con Panacea onlus, nell'ambito del bando dei PON metro della città di Torino, che prevede la formazione professionale, in vista di un futuro reinserimento lavorativo del partecipante, di persone in difficoltà economica, nel campo della panificazione con lievito madre o anche detta a lievitazione naturale. L'AIPSD viene coinvolta per l'identificazione, l'inserimento e il monitorizzazione di persone socialmente svantaggiate all'interno del progetto.
Progetti Futuri
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Imprenditorialità guidata,
per favorire la promozione delle competenze professionali applicate in ambito imprenditoriale coadiuvate da un team di professionisti
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Lavoro a ore
per psd per diminuire l'accattonaggio a favore di un percorso di reinserimento socio-lavorativo
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Progetti di sensibilizzazione nelle scuole
sul tema delle psd in collaborazione con educatrici ed insegnanti volontarie, e istituzione della giornata nazionale in ricordo delle persone senza dimora decedute per assideramento in strada.
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Recupero dei borghi abbandonati e beni confiscati alle mafie
a beneficio di persone senza dimora.
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Housing con percorsi di reinserimento lavorativo
in questo progetto l'housing viene ripensato come momento e spazio di autodeterminazione lasciando agli ospiti una parte di gestione della struttura in collaborazione con educatori/educatrici al fine di responsabilizzare e coinvolgere l'utente e renderlo partecipe delle scelte della "comunità".
La struttura è anche uno spazio di progettualità lavorativa e/o autoimprenditoriale dove la persona ospitata contribuisce attivamente alla costruzione del proprio percorso di autonomia economica facendo emergere le competenze lavorative pregresse ma anche le competenze trasversali.
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INSERIMENTO LAVORATIVO
Per diminuire il fenomeno dell'accattonaggio Creare attività economiche per l’inserimento lavorativo dei soci, che, a loro volta, ne dovranno favorire lo sviluppo, così da creare plus valenze da reinvestire in altre attività economiche di tal fatta.
COLLABORAZIONE
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Per sviluppare il capitale sociale Valorizzare, nell’ambito di ogni attività economica e fornendo ogni necessario sostegno e servizio, lo sviluppo di collaborazioni strutturate e continuative per soggetti socialmente svantaggiati.
PROGETTARE I SERVIZI
Per sviluppare autonomia e corresponsabilità Promuovere e facilitare forme di progettazione di iniziative e servizi, agevolando rapporti di collaborazione e partnership con enti privati e pubblici, fondazioni, università, istituti di ricerca, imprese ed ogni altro soggetto, anche no profit, idoneo allo scopo
SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA
Per incrementare interventi pubblici Promuovere il dialogo e la collaborazione con le scuole, altre forme associative e le istituzioni locali, anche al fine di sensibilizzare ogni cittadino sulla realtà delle proprie problematiche e rendere l’associazione medesima soggetto attivo nell’ambito di politiche ed interventi pubblici in ambito sociale, culturale, ambientale ed economico.
SVILUPPARE UN MODELLO
Da diffondere Promuovere – anche a livello nazionale - lo sviluppo del proprio modello come risposta efficace ai bisogni delle persone senza dimora, in termini di costruzione di legami sociali solidali, di inclusione sociale e culturale, di democrazia urbana.